L'età della crisi

(dalla fine dell'800 al 1920)

La reazione al Positivismo: i caratteri

Il clima culturale del tempo , è contraddistinto da un lato da una limitazione del valore della scienza, dall'altro da un recupero dei valori dello spirito e da un interesse per l'interiorità e per i problemi profondi individuali e sociali che sfuggono alla ricerca scientifica.

 

Sul piano metodologico, si contrappongono intuizione, sentimento, coscienza religiosa -che si caratterizzano per l'immediatezza con cui entrano in rapporto con i loro oggetti-  ai metodi razionali delle scienze esatte, che necessitano di mediazioni e di esperimenti.

 

In filosofia

 

 Sorgono vari movimenti spiritualistici: il contingentismo (Boutroux), lo spiritualismo (Lotze), l' intuizionismo (Bergson), lo storicismo (Dilthey), l'idealismo (Croce) e infine si afferma il pensiero di Nietzsche, che porta avanti una critica radicale a tutta la cultura occidentale fondata sui valori della ragione.

 

Nella letteratura e nell'arte

 

Si affermano una rottura programmatica con la tradizione, la superiorità dell'irrazionale, la distruzione sia della funzione mimetica che conativa dell'arte, a vantaggio della funzione meramente espressiva.

 

Nasce il Decadentismo e si afferma la tendenza al solipsismo, alla esaltazione della soggettività individuale che, chiusa nella sua solitudine, incapace di trovare legami con gli altri, si appaga, in virtù della sua sensibilità  -particolarmente spiccata nell'artista-  di cogliere la realtà, altrimenti impenetrabile.

 

L'artista appare il solo in grado di interpretare la realtà e di tradurla in simboli (poeta veggente) e, nella versione estrema di D'Annunzio, propone addirittura la stessa vita come opera d'arte (poeta esteta e Superuomo)

 

Nelle scienze

 

Il periodo si caratterizza per due vere e proprie rivoluzioni che coinvolgono il campo delle scienze fisico-matematiche e quello delle scienze umane: la teoria della relatività di Einstein e la psicoanalisi di Freud.

 

La prima, attraverso una critica del meccanicismo ottocentesco e la negazione del valore assoluto di spazio e di tempo, mette in crisi il carattere euclideo della geometria dello spazio fisico e si pone come alternativa alla gravitazione universale.

 

La seconda, mostrando come siano insufficienti gli elementi e i metodi usati dalla psicologia tradizionale per penetrare l'intreccio dei fenomeni psichici, delinea un'immagine nuova del soggetto, mettendone in crisi l'unità attraverso la relativizzazione e scomposizione dell'io.

 

 Tale visione influenzerà in modo spesso determinante gli studi di scienze umane e sociali che nel frattempo si vanno sviluppando in maniera sempre più decisa.

 

Gli effetti di queste due rivoluzioni, in ogni caso, determinano non solo radicali trasformazioni nel campo fisico-matematico e nella psicologia, ma anche un approccio nuovo al mondo naturale e umano e finiscono per rimettere in discussione il concetto stesso di razionalità scientifica.