L'età della crisi
(dalla fine dell'800 al 1920)
L'IMPERIALISMO
è una politica economica, frutto della seconda Rivoluzione
industriale, che i vari Stati portano avanti in una gara che li
contrappone gli uni agli altri.
Lo scopo è quello di controllare nuovi e più vasti mercati e di
assicurarsi più ampi profitti attraverso lo sfruttamento non solo delle
materie prime, ma anche delle risorse umane.
Tale politica è voluta dai grandi capitalisti che hanno concentrato
nelle loro mani la produzione creando veri e propri monopoli e hanno
acquistato sempre più peso all’interno dei vari Stati, riuscendo a
determinarne le scelte.
L'imperialismo, però, non è solo una scelta di politica
economica: accanto al possesso dei territori e alla realizzazione di
basi commerciali si tende ad affermare anche l’egemonia politica e
culturale delle grandi potenze, attraverso una gara che porta i più
importanti Stati europei (Inghilterra, Francia, Germania e più tardi
anche l'Italia) e alcuni extraeuropei (USA, Giappone) ad un nuovo
colonialismo, a una rapida spartizione del mondo in grandi aree di
influenza e persino allo sconvolgimento di antichissime civiltà (ad
esempio: cinese e indiana).