L'età della Restaurazione
La situazione sociale
Dopo la definitiva caduta di Napoleone, le forze sociali che avevano
dominato nel secolo precedente -principi, aristocratici, alto clero-
tornano ad essere classe egemone in Europa.
Contro di esse, però, si vengono organizzando forze sociali di
opposizione tendenti a riaffermare i principi di libertà e di
indipendenza nati con la Rivoluzione francese.
Tali forze sono identificabili con la classe
borghese, che
seppur costretta ad agire in clandestinità a causa delle repressioni
poliziesche e dell'assenza di libertà, assumerà un ruolo politico
determinante.
Quanto ai contadini, la loro condizione era già mutata nel XVIII
secolo, sia sotto l'aspetto giuridico, sia sotto l'aspetto
economico-sociale.
Le situazioni economiche sono però differenziate: in Francia si
diffonde la piccola proprietà, come anche nell'Italia centro-
settentrionale (dove era diffusa la mezzadria), in altre realtà (Italia
meridionale, Prussia, Europa orientale) prevalgono grandi proprietà
terriere e la condizione dei contadini è quella -del tutto precaria- di
salariati.
Un discorso a parte merita l'Inghilterra, dove la piccola proprietà
terriera tende a scomparire e i contadini sono braccianti
salariati o trasformati in operai dell'industria (il processo di
industrializzazione si intreccia con l'esodo dalle campagne).
La classe
borghese, da tempo egemone protagonista della Rivoluzione industriale,
è alle prese con i problemi da questa derivanti (urbanesimo, crisi di
sovrapproduzione, questione sociale) e con la nuova componente sociale,
di dimensione e di importanza crescenti: il proletariato.