L'età della Restaurazione

La situazione politica

 

Nella prima metà del XIX secolo la situazione politica, dopo l'apogeo e la crisi dell'Impero napoleonico - che in Italia aveva significato non solo il predominio francese, ma anche il superamento di residui feudali e la nascita della coscienza nazionale- è incentrata nel Congresso di Vienna.

 

Il Congresso di Vienna si caratterizza fondamentalmente per un ritorno al passato, all'assolutismo dei sovrani (e ad un potere autoritario, considerato di diritto divino), per un accordo trono-altare che vede nella Chiesa un sostegno forte all'ordine restaurato e per un'alleanza, politica e militare: la Santa Alleanza. Essa ha lo scopo di mantenere lo "status quo", di bloccare ogni mutamento e di reprimere ogni rivolta che possa compromettere l'equilibrio e la pace europea.

 

A tale scopo la Santa Alleanza afferma il "principio di intervento" che verrà applicato nei confronti dei  moti liberali del 1820-21 in Spagna e in Italia (nel Regno delle due Sicilie e in Piemonte) e nel 1831 sempre in Italia (Modena) e in Polonia.

 

La politica della Santa Alleanza, a causa delle sue contraddizioni interne e del ruolo politico svolto dall'Inghilterra (favorevole alla creazione di paesi con cui poter commerciare liberamente), entra però in crisi, prima con l'affermazione del moto per l'indipendenza greca e delle colonie dell'America latina, poi con l'affermazione della "rivoluzione di luglio" in Francia (1830),  che porta al potere Luigi Filippo d'Orleans. 

 

La monarchia di Luigi Filippo,di stampo liberale, mette in crisi il sistema, determinando la rivoluzione per l'indipendenza del Belgio e  un'alleanza liberale in opposizione alla Santa Alleanza (anche se negli ultimi anni del suo regno Luigi Filippo si staccherà dall'Inghilterra e si attesterà su posizioni conservatrici).

 

In Italia, dopo il fallimento dei tentativi insurrezionali del 1820-21 e del 1831, che avevano mostrato i limiti delle società segrete, il panorama politico sarà caratterizzato da una situazione arretrata e stagnante nella quale cominciano però ad affermarsi con sempre maggiore chiarezza gli ideali che saranno a fondamento del nostro Risorgimento:la libertà, l'indipendenza e l'unità nazionale.

 

Tali ideali trovano espressione nelle proposte radicali di Mazzini (Italia una, libera, indipendente e repubblicana) e nella sua azione insurrezionale, nella proposta liberal-radicale di Cattaneo (repubblica federale), nel liberalismo moderato (Balbo, D'Azeglio) e nel neoguelfismo di Gioberti.

 

Il disegno unitario risorgimentale, che si realizzerà negli anni successivi al '48, sarà fatto proprio dalla parte più aperta della società, specie dell'Italia Settentrionale, interessata allo sviluppo civile ed economico dell'Italia.: la borghesia commerciale, gli intellettuali,alcuni gruppi di funzionari, la parte dell'aristocrazia animata da spirito borghese.