L'età dei totalitarismi
(1920-1945)
La situazione politica in Italia
Nel dopoguerra la crisi della classe dirigente liberale e la debolezza
delle strutture democratiche, unitamente ai molti problemi aggravati dalla
guerra, conducono alla crisi
e al crollo dello Stato
liberale, che non regge lo scontro tra forze del proletariato
(sempre più spinto su posizioni rivoluzionarie) e il nuovo movimento,
sorto nell'immediato dopoguerra: il fascismo.
Dopo un breve periodo in cui si presenta con caratteri radical -
democratici, il fascismo
manifesta decisamente un carattere antisocialista e contro -
rivoluzionario.
Inserito nel "blocco nazionale" di Giolitti , profittando
della debolezza degli ultimi governi liberali e dell'appoggio di
industriali e agrari, dopo la "marcia su Roma" il fascismo
viene legittimato dal re Vittorio Emanuele III, che affida a Mussolini
l'incarico di formare il nuovo governo.
Giunto al potere, Mussolini afferma
una politica autoritaria e incompatibile con i principi liberali. Dopo le
elezioni del '24 e l'assassinio di Matteotti, Mussolini
instaura un regime non solo autoritario, ma totalitario
volto alla ricerca del "consenso" e al controllo
delle menti mediante l'educazione, la scuola, l'organizzazione del tempo
libero, l'uso pervasivo dei mass- media ecc.)
Il regime si caratterizza inoltre per la soluzione del problema dei
rapporti Stato-Chiesa con i Patti Lateranensi del '29, per una
politica economica che, dopo il '29, sarà sempre più protezionistica
e statalista, per il corporativismo in ambito sindacale e per
l'imperialismo in politica estera, sempre più deciso a partire dagli anni
'30.
La politica imperialistica ha il suo culmine con la conquista
dell'Etiopia e la creazione dell'Impero e costituisce, con
l'intervento a favore di F. Franco nella guerra civile spagnola,
l'occasione prima per un avvicinamento alla Germania (Asse
Roma-Berlino del '36) e successivamente per l'adesione alle
scelte di Hitler sia sul piano ideologico (leggi razziali del '38),
sia su quello militare (Patto d'acciaio del '39).
La decisione di entrare in guerra aprirà un nuovo drammatico capitolo
della storia nazionale e determinerà la caduta del regime e la sconfitta
del fascismo da parte delle forze antifasciste e della Resistenza.