M.HEIDEGGER

L'esistenza

L'esistente è:

 » ex-sistente: è oltre l'Essere (inteso nella sua totalità);  

 » segnato dalla finitezza, dalla contingenza ( non può darsi ragione del fondamento originario della sua esistenza), dalla temporalità, dalla possibilità; 

 » "essere- nel -mondo", essere "qui ed ora", "preso" in un mondo di relazioni; 

 » essere in un orizzonte concreto di cose, azioni, persone (è essere tra gli altri), in un campo di scelte e di possibilità; 

 » "situato" emotivamente nel mondo: si apre la mondo non solo nella conoscenza, ma anche nella situazione affettiva ( le cose "ci vengono incontro" dotate di senso, ma anche di valore affettivo); 

 »  progetto, inteso come possibilità di trascendere la realtà (in vista delle possibilità), 

 » possibilità di trascendere le condizioni reali, solo però a partire da esse, 

 » possibilità di comprendere l'Essere e rapportarsi ad esso. Dispone di una comprensione originaria del mondo, di un senso globale di esso che gli consente di "incontrare" le singole cose. (La conoscenza di qualcosa è una articolazione ulteriore della comprensione originaria, è interpretazione di un senso già compreso: la conoscenza ha una struttura circolare, è ermeneutica),

 » "essere-gettato-nel-mondo": l'esistente assume in modo acritico valori comuni che caratterizzano una situazione storico-sociale , si fa condizionare dalla dittatura  anonima del "si" impersonale, dalla pubblicità, dal giudizio dei più . L'esserci è schiacciato sul mondo pubblico e si caratterizza per una caduta al livello delle cose ("deiezione"). 

 

L'esistenza è inautentica, ma solo a partite da questa condizione è possibile che l'esserci si apra ad una esistenza autentica.