A. GRAMSCI

La critica al Positivismo e al Neoidealismo (Croce)

 

Del Positivismo Gramsci critica le deformazioni economicistiche e deterministiche: ad esso contrappone l'irreducibilità del sapere sociale a quello naturale e il valore della dialettica, strumento che consente la comprensione ed interpretazione dei fenomeni sociali e storici.

 

Pur riconoscendo a Croce il merito di aver combattuto contro la metafisica e la religione e di aver compreso la storicità del reale, Gramsci considera lo storicismo crociano come incline alla trascendenza e inficiato di "teologismo" (lo Spirito di cui parla Croce non sarebbe altro che la figura modernizzata di Dio).

 

A Croce rimprovera di aver isolato l'economia (la struttura della società) dall'etica e dalla politica (sovrastruttura).

 

Lo storicismo di Croce, in sostanza, sarebbe un falso storicismo, in quanto la storia presentata non è storia di tutta la realtà, ma solo di un momento: quello culturale.