E. HUSSERL
La crisi delle scienze europee
L'ultima opera di Husserl, pubblicata postuma, è "La crisi
delle scienze europee e la fenomenologia trascendentale", nella
quale il filosofo. discute la genesi, lo sviluppo e il destino della
scienza e avanza un progetto di rifondazione del sapere.
Husserl mette in evidenza come la crisi dell'Occidente si
manifesti paradossalmente proprio nel trionfo della scienza, che a
partire da Galileo ha portato avanti una concezione ingenuamente
oggettivistica, propria delle scienze naturali, riducendo anche l'uomo
a "cosa".
All'oggettivismo Husserl attribuisce la crisi della stessa
razionalità, che non è in grado di cogliere i problemi dell'esistenza
umana, la dimensione dei bisogni, degli scopi, delle emozioni.
La scienza deve quindi tornare alla vita, all'uomo concreto. Ciò
non significa rifiutare le scienze particolari e la tecnica, ma
dare ad esse un senso e uno scopo universali.
Contro il dogmatismo e lo scetticismo, il tecnicismo e l'irrazionalismo,
Husserl propone la fenomenologia.
La fenomenologia deve fornire il fondamento filosofico della
scienza, cogliere gli enunciati di validità universale e necessaria del
"mondo della vita"
("lebenswelt"), attraverso un metodo filosofico che parta
dalle evidenze originarie, dai presupposti già presenti nella
coscienza, dalle nozioni primordiali e precategoriali, le quali
conferiscono un senso a tutte le nostre strutture concettuali.