S. Kierkegaard
Gli stadi dell'esistenza
Sono i modi dell'esistenza, le alternative della vita umana
risultato di una scelta.
La scelta implica un salto, perchè tra uno stadio e l'altro non
c'è continuità, ma un abisso.
-Stadio estetico: è la vita di chi non crede nè alla morale,
nè alla religione, ha il gusto per l'istante, ricerca esclusivamente il
piacere, sceglie di non scegliere.
È una vita dispersiva che a lungo andare genera noia e infine
disperazione (quando subentra la consapevolezza della vanità di questa
vita).
-Stadio etico: ha inizio con
l'ironia che solleva l'uomo al di sopra
del mondo dell'esteta, relativizzando le realtà mondane.
L'uomo, per distaccarsene, compie un salto di qualità (una scelta):
rientra in sè, accetta i valori morali (famiglia, amicizia, patria,
umanità...) e vi rimane fedele.
Ma la moralità tende ad assumere l'aspetto della legalità, a
divenire convenzionale e opprimente.
L'uomo può allora scegliere di rinunciare a vivere secondo la legge
del mondo e la propria ragione e di vivere secondo la legge di
Dio.
-Stadio religioso: l'uomo sceglie di chiudersi al mondo (amore,
famiglia, società,Stato) e si apre a Dio.
Tale scelta comporta il rischio.
La religione rinnega la ragione e
la morale (emblematico è il caso di Abramo cui Dio dà un comando
contrario alla morale, quello di uccidere il proprio figlio per provare
la sua fede).
Dio è al di là della ragione umana, la fede è irriducibile al
pensiero (è "scandalo o pazzia per la ragione") e proviene
dalla Grazia divina.