S. Kierkegaard
L'esistenza
La vera realtà è per Kierkegaard l'esistenza individuale e
finita, che è "uscire fuori" dal'Infinito, è coscienza di
essere attraverso il distacco dall'Infinito.
La filosofia dell'esistenza, quindi, è
consapevole dell'irreducibilità
del contrasto Finito-Infinito.
Categoria fondamentale dell'esistenza è
la possibilità, (invece, per Hegel la categoria della realtà-che è razionalità- è la
necessità).
La possibilità non è possibilità di questo o di quello, ma è
intesa come possibilità illimitata, anche come possibilità del nulla
("vuoto di possibilità")
Quindi: la condizione caratteristica dell'esistente è
l'instabilità, l'indecisione tra alternative possibili.
L'esistente è l'individuo che, chiuso nella sua singolarità, si
trova di fronte ad una scelta tra varie possibilità contraddittorie,
dalle quali dipende il suo destino (l'individuo è ciò che sceglie di
essere), ma per le quali non ha punti di riferimento.
La condizione dell'esistente è quindi la libertà (= possibilità
di scelta). Tale libertà, però, ingenera angoscia
e disperazione (e
quest'ultima può essere risolta solo con la
fede.)