L' Idealismo
E' un movimento filosofico che sorge in Germania tra la fine del
'700 e i primi decenni dell'800 e trova espressione nella filosofia di
Fichte
Schelling
Hegel.
E' preannunciato da alcuni filosofi minori (Reinhold, Schulze,
Maimon, Beck, Jacobi) che partono dal Criticismo kantiano
dandone una particolare interpretazione, tendente a valorizzare l'Io e
la rivoluzione copernicana e a svalutare la "cosa in sè".
L'Idealismo si caratterizza per:
» l'esaltazione dell'Io:
l' "Io penso" di Kant viene potenziato ed esaltato e la
sua funzione assolutizzata. L'Io viene inteso non pié come ordinatore
(di un mondo che è altro da sè), ma è "creatore"
(del mondo "per l'Io", dei contenuti della propria
conoscenza);
» l'annullamento della
"cosa in sè". La "cosa in sè" viene negata:
non è accettabile alcuna realtà che non passi attraverso
la coscienza. La realtà è sempre "realtà
per l'Io".
» Il "dualismo" kantiano (Io/"cosa in sè") si
risolve quindi in un monismo,
secondo cui la realtà è una, è l'Io
(inteso come Spirito in
senso lato), che assume un valore assoluto.
Con l'Idealismo si torna quindi ad una filosofia metafisica, ma
diversa da quella tradizionale (dell'Essere). I filosofi che
appartengono a questa corrente risentono della scoperta e della
valorizzazione kantiana dell'Io e propongono una metafisica
dello Spirito.
Il movimento, che sorge in contrapposizione culturale e
politica con la Francia (con l'Illuminismo e con la dominazione
napoleonica) si caratterizza anche per l'esaltazione
della nazione tedesca.